3. La Natività Spirituale

+ In Nomine Patris et Filii et Spiritus Sancti. Amen.

Ogni Natale brilla una nuova luce della gloria di Dio quando il Bambino Gesù in modo spirituale nasce di nuovo nel mondo – il santo Natale non essendo solamente una ricorrenza o celebrazione della Sua nascita passata, bensì una nuova nascita nel senso spirituale.

Questa nuova luce, questa nascita spirituale del Signore avviene in noi: portando agli occhi della mente ed ai cuori nuove grazie divine, e meglio ci saremo preparati, più ricche ed abbondanti saranno.

Ora il Nostro Signore Gesù sarebbe potuto venire in questo mondo da adulto, come Adamo, ma è venuto da bambino. Perché? Forse proprio perché voleva nascere in noi, nelle menti e nei cuori, e voleva essere accolto da noi ed in noi come un bambino.

Desiderebbe dunque che noi Lo accogliamo come un Bambino, che noi ci relazioniamo a Lui come ad un bambino: un desiderio che Lui esprime nel passo del vangelo di san Marco: ‘Chi avrà ricevuto uno di questi piccoli in nome mio, riceve me.’

Quali sono le virtù che Lui ci ha manifestate nella Sua vita terrena che sono proprio quelle di un bambino? Forse sopratutto la semplicità, l’innocenza, l’umiltà. Cristo come Dio è semplice ed innocente: è la semplicità e l’innocenza stesse, la semplicità essendo Un Dio; l’innocenza essendo la Bontà e la santità stesse.

Anche come Uomo, Cristo è semplice ed innocente: le Sue parole e la Sua dottrina sono semplici e comprensibili a tutti, pure ai bambini; e non c’è pretesa, né pericolo, né il più piccolo inganno in Lui. Come Uomo è pure l’umiltà in persona – Lui Che si è spogliato di sé Stesso ovvero della Sua gloria divina per divenire uomo e schiavo, per essere crocifisso per noi. Ma a Natale vediamo l’umiltà di Nostro Signore in modo particolare: Gli angeli cantano l’inno della sua Gloria in cielo e Lui nasce come un bambino in terra e per terra.

Ecco la gloria del Signore nel più alto dei cieli,’ dice don Guéranger: ‘chi potrà vederla e non morire? Ora, contemplate lo stesso Signore sulla terra, nei giorni in cui ci troviamo. Lo racchiude il seno d’una vergine, colui che neanche i cieli potevano contenere. Il Suo splendore, lungi dall’oscurare gli Angeli, non è nemmeno percettibile ai mortali. Nessuna voce fa risuonare attorno a lui le celesti parole: Santo, Santo, Santo è il Signore Dio degli eserciti! Gli Angeli non dicono più: Tutta la terra è piena della sua gloria; perchè la terra è il teatro del suo abbassamento, d’un abbassamento così profondo che gli uomini stessi lo ignorano…

‘O Dio dell’Antica Alleanza, quanto sei grande, e chi non tremerebbe davanti a te? O Dio della nuova Alleanza, quanto Vi siete fatto piccolo, e chi non Vi amerebbe? Guarite il mio orgoglio, principio di tutte le mie ribellioni; insegnatemi a stimare ciò che Voi stimate. Voi creaste il mondo una seconda volta con la Vostra Incarnazione; e in tale creazione più eccellente della prima, operate nel silenzio, trionfate nell’annientamento. Anch’io voglio umiliarmi sul Vostro esempio, ed approfittare delle lezioni che un Dio è venuto a darmi da un luogo così eccelso. Abbassate dunque, o Gesù , tutte le mie alture; è questo uno dei fini della Vostra Venuta. Io mi offro a Voi, come al mio Signore: fate di me ciò che Vi piacerà.’

+ In Nomine Patris et Filii et Spiritus Sancti. Amen.