1. La Luce della Natività

+ In Nomine Patris et Filii et Spiritus Sancti. Amen.

Noi cattolici non vogliamo riempire le menti ed i cuori col buio, bensì con la luce: non con le tenebre dell’ignoranza e del peccato, che non erano mai più fitte di oggi, né nel mondo né nella Chiesa, ma con la luce della Fede e della carità; non col non-essere ma coll’essere; non col falso ma col vero, non col male ma col bene, con la bontà, e con la santità. Vogliamo alzare i cuori e rivolgere gli occhi alla luce eterna che sta per sorgere per noi nell’arco dei cieli, e splende nelle tenebre: e le tenebre non l’hanno superata, e le tenebre non l’hanno spenta.

In questa luce, in questo sole, ha posto Dio il Suo tabernacolo (salmo 19): posuit in sole tabernaculum suum: ovvero nel sole della Sua Divinità ha posto il tabernacolo della Sua umanità: il tabernacolo in cui è venuto abitare in mezzo a noi in terra (habitavit in nobis – il termine greco originale significando l’abitare in un tabernacolo, in una tenda).

Il termine ‘tabernacolo’ in questo salmo viene inteso anche della Beatissima Vergine Maria: che fu se stessa ‘posta nel sole’, in Dio, così che venne, nelle parole di san Bernardo ‘immersa nella luce inaccessibile.’ Ed in questo tabernacolo che è la Madonna, il vero cielo terrestre, Dio, nelle parole di sant’ Agostino ‘si unì alla natura umana come uno sposo ad una sposa’ e nella frase del libro Ecclesiastico (24.6) messa dalla Chiesa nella bocca della Madonna: ‘Ho fatto nei cieli che sorgesse la luce inestinguibile: ‘Ego feci in caelis, ut oriretur lumen indeficiens.’

Quanto all’uscire dal seno immacolato della Madonna, la Chiesa canta nel responsorio di Avvento le parole seguenti: ‘egressus eius sicut a principio dierum aeternitatis’: il Suo uscire fu come dal principio dei giorni dell’eternità, dove la generazione dalla Madonna viene paragonata con la generazione dal Padre Divino Che è il Principio dentro della Santissima Trinità, ‘il Principio senza principio’da Cui pocede il Figlio Divino fuori tempo nel mistero insondabile ed ineffabile della vita di Dio. In un altro posto, la santa Madre Chiesa applica alla nascita una frase simile del Cantico dei cantici (4.16): ‘Emissiones tuae paradisus’: le vostre emissioni – ciò che voi generate – è il paradiso.

+ In Nomine Patris et Filii et Spiritus Sancti. Amen.