Mezzi di santità

+ In nomine Patris et Filii et Spiritus Sancti. Amen.

Come iniziare il cammino della santità? Innanzitutto bisogna volerci santificare. Quando uno chiese a san Tommaso se fosse possibile santificarsi, rispose:’ Sì, se vuoi.’ La volontà è l’unica cosa che sta alla nostra completa disposizione: la possiamo utilizzare per fare o il bene o il male, o talvolta il bene e talvolta il male: spetta a noi.

Dio ci comanda di amare con tutto il nostro essere, e ci spiega anche come amare, dicendo: ‘Chi mi ama tiene i miei comandamenti.’ I comandamenti comprendono tutta la vita spirituale: che si può esprimere con questo principio: evitare il male (ovvero il peccato) e fare il bene. In questo discorso vogliamo offrire un quadro molto generale della vita spirituale sotto l’aspetto di questo principio.

  1. a) Evitare il peccato

Il peccato, sopratutto quello mortale, dev’essere il nostro primo bersaglio, non dimenticando che vincere un peccato abituale può superare le forze umane e dunque richiede ricorso alla grazia di Dio con preghiere costanti e fervorose. La confessione regolare è di importanza capitale per contrastare il peccato. La Chiesa ci comanda di confessarci ‘una volta all’anno’, ma questo specifica solo il minimo indispensabile: meglio sarebbe ogni mese, o per persone che stanno cominciando un cammino spirituale, o già avanzati su esso, ogni settimana. La confessione ci presta la grazia per poter combattere il peccato: luce per poter vedere la volontà di Dio e lo stato dell’anima, e la forza per poter agire di maniera decisa e forte.

Per evitare meglio il peccato, bisogna conoscerne la fonte. La fonte del peccato è triplice e consiste nei tre nemici dell’uomo: il mondo, la carne, ed il demonio.

Il mondo è il luogo dove operano i nemici di Gesù Cristo, anche al loro insaputo, che vogliono sedurre i Suoi amici o terrorizzarli per associarsi a loro. I figli del mondo si manifestano sopratutto nei mass media e nelle cattive compagnie.

La carne significa le tre concupiscenze della natura caduta: quella degli occhi – l’avarizia e la curiosità; quella della carne – la gola e l’impurezza; e quella della propria eccellenza – la superbia.

Il demonio, invece, utilizza gli altri nemici e le nostre debolezze morali o psichiche per farci cadere nel peccato.

  1. b) Fare il bene

Per fare il bene, bisogna coltivare le virtù. La virtù teologale della fede: approfondendo la conoscenza di Dio e della rivelazione, nonche la santa fiducia in Lui; la speranza, fissando lo sguardo sul nostro fine ultimo, il cielo, e vedendo tutte le cose di questa vita alla luce della fede; la Carità ovvero l’amore del battezzato in istato di Grazia che consiste nel compiere atti indirizzati a Dio o al prossimo per Dio e per amor di Dio: e più amore gli atti contengono, più porteranno alla santità e più glorificheranno Dio.

Le quattro virtù cardinali sono essenziali per la perfezione morale: la giustizia negli affari economici e nei rapporti con altrui: corrispondendo ad ognuno il suo debito; la temperanza, ovvero delle emozioni nel controllare eccessi nell’ira, nella paura, nella tristezza – secondo il proprio temperamento; e poi la castità che è la temperanza nell’ambito carnale; la virtù della fortezza, parlando ad esempio senza rispetto umano, e finalmente la prudenza che si rapporta alle azioni, che comprende le deliberazioni prima di agire ed il chiedere consigli a coloro che abbiano maggior esperienza o saggezza di noi.

La preghiera è essenziale per ogni tappa della vita spirituale: la preghiera di mattina, offrendo la giornata a Dio e chiedendo il Suo aiuto per fare la Sua divina volontà e per essere protetti contro ogni male; la preghiera di sera, ringraziandoLo ed esaminando la coscienza, avendo ricorso sempre anche alla Madonna ed al nostro angelo custode; le preghiere prima e dopo i pasti, l’angelus alle sei di matina, a mezzogiorno, e alle sei di sera; il santo Rosario ed una meditazione ogni giorno per almeno 10 minuti, idealmente sul vangelo.

Ecco dunque un quadro molto generale della vita spirituale che, preso sul serio, costituisce il cammino verso il cielo: il cammino di perfezione e di santità.

+ In nomine Patris et Filii et Spiritus Sancti. Amen.