La Santa Eucaristia

+ In nomine Patris et Filii et Spiritus Sancti. Amen.

(sintesi della dottrina raccolta da padre Tanquerey nel suo Compendio della teologia ascetica e mistica)

2. La Santa Comunione

La Santa Comunione effettua un’unione a Nostro Signore, una nuova unione oltre a quell’ adesione per mezzo della Fede, oltre a quell’ incorporazione per mezzo del battesimo. è un’unione che il Signore esprime con la frase: ‘Come Io vivo per il Padre, così colui che si ciba di Me vivrà per Me.’ Quest’unione è insieme fisica e spirituale.

È un’unione fisica in quanto riceviamo ‘veramente, realmente, e sostanzialmente’ il Corpo, Sangue, Anima, e Divinità di Nostro Signore Gesù Cristo, come il Concilio di Trento dogmaticamente lo definisce. L’unione è intima quanto quella che esiste tra il cibo e colui che se l’assimila, con questa differenza però che (nelle parole di sant’Agostino, Conf. 7, 10): ‘Non sarai tu che trasformerai in Me, come il cibo corporale: sarai tu trasformato in Me’. Quest’unione tende a rendere la nostra carne più sottomessa allo spirito e più casta, e depone in lei un germe d’immortalità.

L’unione è anche spirituale, unendo le nostre facoltà dell’ intelligenza, della volontà e del cuore a quelle del Signore. Per questo motivo la nostra intelligenza viene indirizzata verso Dio e le cose di Dio, verso le verità della Fede e le massime evangeliche, così che possiamo giudicare tutto alla luce di Dio, e sopratutto la vanità e la follia del Mondo e delle sue massime; la nostra volontà debole, incostante, egoista viene informata dalle energie Divine così che possiamo dire con San Paolo ‘Io posso tutto in Colui Che mi fortifica’; il nostro cuore viene infiammato d’amore per Dio e per le anime così che possiamo dire con i discepoli di Emmaus: ‘Non ci ardeva forse il cuore?’ alla Sua presenza.

Gradualmente dunque i nostri pensieri si modificano mentre ci chiediamo: Che farebbe il Signore Gesù se fosse al mio posto? I desideri volano verso la gloria di Dio e la nostra salvezza e dei nostri fratelli; il cuore si aderisce sempre più intimamente a Dio per Cui intraprendiamo grandi cose; i fratelli li amiamo cercando il loro bene spirituale piuttosto che godendo il loro affetto per noi e il nostro per loro.

Una parte di questo influsso Divino su di noi lo possiamo attribuire allo Spirito Santo Che vive nell’anima del Signore e, assieme al Padre, abita nella Sua Persona Divina. A Lui attribuiamo le grazie attuali che riceviamo ormai in abbondanza, le ispirazioni, la forza e l’amore, assieme alla Sua protezione e guida.

Ma a causa dell’abitazione della Divine Persone l’Una nell’Altra, è presente nell’anima non solo lo Spirito Santo, ma anche tutta La Santissima Trinità. Unendoci al Verbo Incarnato nella Santa Comunione dunque, ci uniamo anche ad Ella. La Santissima Trinità viene a noi ed in noi ‘fa dimora’ (Gv.14.23) cioè in tutta la Sua pienezza e nelle Sue relazione reciproche Divine. L’abitazione della Santissima Trinità nell’anima ci rende come un prolungamento del Verbo Incarnato e ci rende amabile alla Stessa Trinità. In questo modo la Santa Comunione è davvero un anticipato Paradiso: esse cum Jesu dulcis Paradisus (Imitazione di Cristo 1.2.8).

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Per trarre il massimo profitto dalla santa Comunione bisogna circondarla con le dovute preghiere e disposizioni.

Preparazione

1) La preparazione deve comprendere un amore verso il Signora innanzi tutto attivo, cioè per mezzo dell’adempimento fedele dei doveri del proprio stato di vita per piacere a Lui. Il Signore disse in fatti: ‘Chi Mi ama osserva i Miei comandamenti’; e, parlando di Se Stesso rispetto al Padre: ‘Ciò che piace a Lui sempre lo faccio ’ (Gv 8.29).

2) Poi l’amore si deve cristallizzare in desiderio ardente di unirci a Lui nella Santa Eucarestia, sentendo vivamente la nostra impotenza e povertà, sospirando a Lui Che solo può fortificarci ed appagare il cuore, ed imitando infine il Suo desiderio di unirSi a noi con il quale disse: ‘Desiderio desideravi hoc Pascha manducare vobiscum.’ (Lc 22.15).

3) In terzo luogo ci dobbiamo preparare con una sincera umiltà, fondata sulla Sua grandezza e santità, e sulla propria bassezza ed indegnità, svuotando il cuore dell’egoismo e aprendolo all’intrata del Divin Re.

Risposta

La risposta da parte nostra alla santa Comunione comporta la preghiera mentale, e poi tutti i quattro tipi di preghiera vocale che abbiamo enumerati sopra.

1) Susseguentemente alla santa Comunione la prima preghiera deve essere un atto di silenziosa adorazione, di annientamento, di intiera donazione di noi stessi a Colui che ci si dà intieramente a noi. Scrive padre Tanquerey: ‘Nulla fa meglio penetrare Gesù nel più intimo dell’anima nostra quanto quest’atto di annientamento di noi stessi; povere creature, è questo per noi il modo di darci a Colui Che è tutto’.

2) Poi parliamo in modo intimo, semplice, affettuoso, ma sempre rispettoso, al Maestro ed all’Amico, Che è allo stesso tempo Dio. Ci apriamo alle Sue comunicazioni Divine, sia alle Sue parole che alle Sue disposizioni interiori ed alle Sue virtù.

3) RingraziamoLo per il dono sublime di Sè Stesso nella santa Comunione, ma anche per tutti i Suoi doni e lumi, nonche per le sofferenze e le croci che Lui, nella Sua onniscienza e nel Suo infinito amore per noi, si degna di affidarci;

4) Ci offriamo e doniamo a Lui come Lui si dona a noi nella santa Comunione, pentendoci del nostro passato e dichiarandoci pronti a fare tutti i sacrifici necessari per trasformare e riformare la nostra vita, sopratutto in un punto particolare, come può essere di superare il vizio dominante o progredire in una determinata virtù;

5) Preghiamo per tutti i nostri cari, per la Chiesa, il papa, e tutte le intenzioni le più pressanti di oggi. ‘Non temiamo di rendere la nostra preghiera universale’ dice padre Tanquerey, ‘quanto più è possibile: è questo in sostanza il miglior mezzo d’essere esauditi.’

‘Infine si termina chiedendo a Nostro Signore’, aggiunge lo stesso pio autore ‘…la grazia di restare in Lui come Egli resta in noi, e di fare tutte e ciascuna delle nostre azioni in unione con Lui, in ispirito di ringraziamento. Si affida a Maria quel Gesù da Lei così ben custodito, perchè ci aiuti a farLo crescere nel nostro cuore; e così, riconfortati dalla preghiera, si passa al lavoro.’

Deo Gratias!