L’Assunzione

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+ In nomine Patris et Filii et Spiritus Sancti. Amen.

Il dogma dell’Assunzione fu dichiarato da papa Pio XII in ottobre 1950 nella costituzione Munificentissimus Deus con le parole: ‘L’ Immacolata Madre di Dio, Maria sempre Vergine, quando il corso della sua vita terrena fu compiuta, fu assunta corpo ed anima nella gloria del Cielo.’ Chiediamo innanzitutto i motivi teologici di questo dogma, e poi il suo fondamento nella Sacra Scrittura.

Motivi teologici

Il motivi teologici per l’Assunzione si fondano nella relazione intima tra la Beatissima Vergine Maria ed il suo Divin Figlio.

Il primo motivo ne è che conveniva che la carne della Madre condividesse il destino della carne del Figlio: se il Figlio doveva morire ed ascendere in Cielo, conveniva che anche la Madre morisse ed ascendesse in Cielo. Un testo liturgico dell’ottavo secolo dice: ‘Oggi la Madre di Dio ha subito la morte del corpo, ma non poteva essere tenuta nei legami della morte, avendo partorito il Vostro Figlio Incarnato, Nostro Signore’.

Un secondo motivo è che come aveva partecipato ella così intimamente alla battaglia di Cristo contro Satana, conveniva che partecipasse anche alla Sua vittoria su Satana, come anche sul peccato e sulla morte.

Un terzo motivo è che conveniva che la Madre del Redentore godesse del frutto pieno della redenzione: cioè la glorificazione dell’anima e del corpo subito dopo la morte.

Sacra Scrittura

Prima osserviamo che la Fede è contenuta non solo nella sacra Scrittura, ma anche nella Tradizione orale: fu uno delle eresie fondamentali dell’Eresiarca Martin Lutero di asseverare che la Fede si contenesse nella sola Scrittura.
Nel caso sotto considerazione, la dottrina dell’Assunzione è contenuta principalmente nella Tradizione, costituendo un avvenimento dei tempi apostolici sempre insegnato dalla Santa Madre Chiesa. La Festa dell’Assunzione fu conosciuta già nell’ottavo secolo e deriva da quella orientale della Dormizione nel sesto secolo. La dottrina fu definita come dogma da papa Pio XII nelle parole sopraccitate.

Se la dottrina non viene insegnata esplicitamente nella sacra Scrittura, viene comunque accennata in essa, cioè in tre immagini.

La prima immagine è quella di una donna nel Cielo: L’Apocalisse dice: ‘Un gran segno apparve in cielo: una donna vestita del sole, con la luna sotto i suoi piedi, e sulla testa una corona di dodici stelle.’ La teologia interpreta questa donna come l’Assunta, glorificata nel corpo e nell’anima.

Una seconda immagine è quella dell’arca. Nel versetto precedente dell’Apocalisse sta scritto: ‘E il tempio di Dio fu aperto nel cielo, e l’arca del suo testamento fu vista nel suo tempio’. Questa arca viene interpretata come la Santissima Vergine Maria, avendo ella contenuto nel suo seno celeste Nostro Signore Gesù Cristo, Che rappresenta la Nuova Alleanza.

La terza immagine è quella di una persona che ascende dal deserto. Nel terzo capitolo del Cantico dei cantici leggiamo: ‘Chi è costei che ascende per lo deserto quasi colonna di fumo dagli aromati di mirra, e d’incenso, e di ogni polvere e profumerie?’ Un pio autore commenta: ‘La sua totale mortificazione figurata nella mirra, le sue ferventi orazioni significate nell’incenso, e tutte le sue sante virtù unite alla sua perfetta Carità verso Dio, accendevano in lei un incendio così grande, che la sua bella anima, tutta sacrificata e consumata dal Divin amore si alzava continuamente a Dio qual verghetta di fumo che da ogni parte spirava soavissimo odore.’ La persona dunque che ascende dal deserto come una colonna di fumo è la Santissima Vergine Maria nella sua Assunzione, intieramente consumata dall’amore divino.

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Carissimi fedeli, siamo su questa terra per uno scopo, e per un unico scopo, e questo è per amare Dio con tutto il cuore, tutta la mente, tutta l’anima e tutte le nostre forze, ed il prossimo come noi stessi: in Dio e per Dio. Nostro Amatissimo Signore ci disse: ‘Io sono venuto per portare fuoco su questa terra, e come desidererei che già bruciasse’. Egli vuole che il nostro cuore, come il cuore della Sua santissima Madre, prendesse fuoco e bruciasse, e si consumasse in un olocausto dell’incendio dell’amor divino: per alzarsi al di sopra di questa terra ed unirsi nel Cielo al Suo sacratissimo cuore: fornax ardens Caritatis.