La Verginità perpetua

+ In nomine Patris, et Filii, et Spiritus Sancti. Amen.

La Santa Chiesa Cattolica insegna dogmaticamente ed infallibilmente la Verginità perpetua della Madonna: prima, durante, e dopo il parto del Suo Figlio Divino.

La concezione virginale di Nostro Signore Gesù Cristo fu profetizzata da Isaia e annunziata alla Madonna dal sant’Arcangelo Gabriele. Il profeta Isaia dice: ‘Ecce Virgo concipiet et pariet filium’ e l’Arcangelo Gabriele, con quasi le stesse parole, dice: ‘Ecce concipies in utero et paries filium.’

La Madonna risponde all’arcangelo: Come è possibile? Non conosco uomo.’ Con queste parole: ‘Non conosco uomo’ esprime, secondo vari Padri della Chiesa, il voto che aveva fatto a Dio della sua verginità – un voto ed una virtù che tanto amava, che (secondo sant’Anselmo) li preferiva mantenere che non divenire Madre di Dio. Anzi, alcuni commentatori asseriscono persino che avesse fatto il voto della verginità proprio per escludere la possibilità di essere onorata dalla Maternità di Dio.

Anche san Gregorio Nysseno è dell’opinione che la Madonna preferisse la verginità alla maternità: ‘Occorre mantenere integra la carne consacrata a Dio come un dono santo offerto a Lui’, così che ‘ anche se Gabriele è un angelo, anche se viene dal cielo, anche se ciò che viene mostrato supera la natura umana, non conviene che Lei conosca uomo.

Comunque se la Madonna preferisce la verginità alla maternità, è perché considera che Dio volle la verginità per Lei, che Dio Stesso abbia ispirato l’amore alla virginità in Lei: Egli Che è purissimo spirito ed il primo di tutti i vergini. Quindi, se Dio in verità non vuole che Lei mantenga questo voto, la Madonna è pronta a rinunziarci.

Allo stesso tempo, se la Madonna preferisce la verginità alla maternità, sicuramente preferisce ancor di più essere sia vergine che madre. Lei conosce la profezia di Isaia che una vergine concepirà. Anzi, secondo alcuni commentatori, questo è proprio il testo che stava meditando quando Le è apparso l’Arcangelo per applicar il testo a Lei. Nella sua profondissima saggezza ed intelligenza, che supera ogni altra saggezza ed intelligenza create, sia umane sia angeliche, Lei sa già che tutto è possibile per Dio, e che è possibile unire in una persona la verginità e la maternità, anche se fosse la maternità di Dio Stesso.

E se sa che è possibile unire in una persona la verginità e la maternità, lo desidera anche, perche desidera già la verginità, e non può non desiderare la maternità di Dio, essendo essa il bene più grande dopo il Bene che è Dio Stesso; anche se nella sua profondissima umiltà, avesse provato ad evitare questo massimo onore.

Scrive Toletus che desiderando la verginità e la maternità, ha ottenuto tutte e due da Dio. Quando, dunque, sente la risposta dell’Arcangelo Gabriele che concepirà per virtù dello Spirito Santo, dà il suo Fiat immediatamente. Scrive Cornelius a Lapide: ‘E Dio voleva sentire questo: che Lei per la professione della verginità meritasse divenire Madre di Dio.

Che queste brevi considerazioni sulla concezione verginale di Nostro Signore Gesù Cristo generino in noi un grand’amore per la verginità e la purezza, per poter vivere in amicizia sempre più stretta con Lei e con Dio, e per poter ricevere più degnamente nei nostri cuori, come Lei ha ricevuto nel suo seno, Gesù Cristo il Suo Figlio, gaudio eterno degli Angeli. Amen.