La natura della Fede

In nomine Patris, et Filii, et Spiritus Sancti.

Il Santo Padre Benedetto XVI ha indetto un Anno della Fede che comincerà ad
ottobre. Vogliamo guardare, allora, la natura della Fede cominciando con la
definizione di San Paolo nella sua epistola agli Ebrei XI,1 “La fede è sostanza
delle cose che si sperano e convinzione delle cose che non si vedono”.

Seguiamo l’interpretazione di San Tommaso d’Aquino.
Notiamo per primo che la fede si riferisce al futuro: alle “cose che si
sperano”, alle “cose che non si vedono”.Queste cose le possederemo nel
futuro, le vedremo nel futuro, cioè nel cielo. Queste cose sono le verità divine
ed eterne che non sono altro che Iddio stesso. In questo mondo quaggiù
abbiamo una conoscenza oscura di queste cose; nell’altro mondo ne avremo
una conoscenza chiara. Qui crediamo con la luce della fede; la vedremo con la
luce della gloria: “Ora vediamo come in uno specchio, in maniera confusa; ma
allora vedremo faccia a faccia. Ora conosco in modo imperfetto, ma allora
conoscerò perfettamente, come anch’io sono conosciuto”. (1Cor.13).

Il secondo elemento di questa definizione che vogliamo meditare è
l’espressione: “la fede è sostanza”. Questo significa che la fede ci da (già in
questo mondo) la comprensione dei suoi oggetti: cioè le verità divine ed eterne
che sono Dio. Così afferriamo quaggiù in modo iniziale e preparativo ciò che
possederemo in cielo in modo perfetto e definitivo.

Ebbene, in cosa consiste questa comprensione di Dio, questa conoscenza di
Dio? Evidentemente è una specie di unione con Dio, un unione che la Sacra
Scrittura paragona con il matrimonio: nel Libro di Osea (2,20) leggiamo: “Ti
fidanzerò con me nella fede”. Quando pensiamo in genere all’unione con Dio,
pensiamo forse all’unione con Dio nel cielo,o all’unione mistica con Dio su
questa terra, come quella di un santo rapito nell’amore dell’Onnipotente;
dimentichiamo che la fede in se stessa è già una unione con Dio.

Ma questa comprensione, questa conoscenza di Dio, non è soltanto una
unione con Dio, ma anche la vita eterna stessa, perché questa comprensione
amorevole di Dio sulla terra (che è la fede) è già l’inizio della visione beatifica
del cielo (che è la vita eterna). In questo riguardo ci dice il Signore: “Questa è
la vita eterna: che conoscano te, l’unico vero Dio, e colui che hai mandato,
Gesù Cristo” (Gv.17,3).

Il terzo elemento della definizione di San Paolo che vogliamo guardare adesso
è la parola “convinzione”. La fede coinvolge la convinzione, la certezza. Se ciò
non è la certezza della ragione, è la certezza la più grande che si possa
raggiungere qui sulla terra su Iddio e le cose di Dio. Per citare il sacro Concilio
di Trento: “il verbo – credere – significa il sicurissimo assenso, in virtù del quale
l’intelligenza aderisce con fermezza e tenacia a Dio che rivela i propri misteri.
Perciò chi crede (nel senso qui inteso) possiede indubbia e nettissima
convinzione di qualcosa”.

In questo senso, di fatti, si dice che la Fede è una luce più forte di quella della
ragione. Qualcuno potrebbe chiedere,però, a questo punto, perché si parla allo
stesso modo dell’oscurità della fede. La risposta è che la fede è chiara quanto
al modo, e oscura quanto all’oggetto, della sua conoscenza.

Il suo oggetto, come abbiamo già detto, è Iddio Stesso, che non può essere
compreso che imperfettamente e oscuramente dalla conoscenza finita, limitata,
dell’uomo; il modo di conoscere questo oggetto è invece una luce forte, una
certezza assoluta, perché unisce la mente direttamente e immediatamente con
Iddio, che è la Verità stessa.

Parliamo adesso sui benefici della Fede.
In questa piccola analisi della natura della fede abbiamo visto il suo beneficio
principale, cioè che ci dà la vita eterna (legata evidentemente ad una vita
buona, alle opere buone, alla Carità – nel senso dell’amore sovrannaturale -).
Il suo beneficio secondario è che ci insegna come arrivare a questa vita
eterna mediante i nostri atti o, in altre parole, come condurre una vita buona,
virtuosa. In breve: la Fede è la nostra guida. La Fede dà la buona direzione alla
nostra vita terrestre; ci insegna le grandi verità tra le quali si trovano, per
esempio, il fatto che ci sia una vita dopo questa vita terrena, e che Dio
ricompensa il bene punendo il male; la Fede ci dà i comandamenti, la
predicazione e l’esempio di Nostro Signore Gesù Cristo.
Finalmente in questo modo la Fede ci dà i mezzi per superare le tentazioni.
Nella Lettera agli Efesini S. Paolo ci parla del combattimento spirituale,
scrivendo: “Tenete sempre in mano lo scudo della fede con il quale potrete
spegnere tutti i dardi infuocati del maligno” (6,16). San Pietro dice: ” il vostro
nemico, il diavolo, come un leone ruggente va in giro, cercando chi divorare.
Resistete saldi nella fede” (1Pt.5,8).

Tutto ciò che abbiamo meditato sulla Fede può essere espresso con
l’immagine della luce: La Fede è la luce nella quale vedo Iddio in questo
mondo; questa luce è la luce d’aurora che precede la luce del giorno nel quale
vedrò Iddio nel cielo; la Fede è la luce che mi condurrà attraverso la valle
oscura di questo mondo per unirmi a Lui in una unione perfetta e stabile, per
tutta l’eternità.
Sia lodato Gesù Cristo +
In nomine Patris, et Filii, et Spiritus Sancti.