Dio Padre

+ In nomine Patris et Filii et Spiritus Sancti. Amen

Dopo aver riflettuto sull’unità di Dio ci rivolgiamo ora all’aspetto della sua Paternità, seguendo il Credo che professa: “Credo in un solo Dio, Padre onnipotente.”

Allora Iddio è Padre in tre sensi: è Padre del suo Figlio Divino secondo la Sua natura divina; è Padre di tutti gli uomini battezzati tramite la Grazia; ed è Padre di tutti gli uomini come il loro Creatore.

Osserviamo inanzitutto che Iddio è chiamato Padre nel Credo nel primo senso: come Padre del Figlio Divino, come prima Persona della Santissima Trinità; osserviamo altresì che la parte principale del Credo è strutturata sulla Fede in queste tre Persone Divine: “ Io credo in Dio Padre…ed in Gesù Cristo…credo nello Spirito Santo…”.

Guardiamo adesso brevemente ciascun modo di paternità, cominciando con quello più comune, ossia quello che si rapporta a tutti gli uomini.

1. Paternità creatrice

Iddio è Padre di tutti gli uomini nel senso che li crea, conserva, governa, e provvede per loro. Leggiamo per esempio nel libro di Malachia (2.10): “Non è forse uno solo il Padre di tutti noi? Uno solo, il nostro creatore?”

2. Paternità adottiva

Ma la Paternità di cui godono i cristiani, ossia i battezzati, è più intima e sublime della prima paternità, perchè li autorizza ad invocare “Abba Padre” e ad “essere chiamati, e ad essere davvero figli di Dio” (san Giovanni 1.3.1.). San Paolo aggiunge: “Se poi figli, anche eredi, eredi di Dio, coeredi di Gesù Cristo, primogenito tra innumerevoli fratelli”(Rom 8.17, 29) che “non si vergogna” di chiamarci tali (Ebr 2.11).

3. Paternità naturale

Ora, se questa Paternità di adozione è già un mistero sublime, che cosa si può dire della Paternità all’interno della Santissima Trinità? Qua incontriamo il mistero della Santissima Trinità: il mistero per eccellenza: il mistero dei misteri.

Per considerare la Paternità all’interno della Santissima Trinità bisogna cominciare con una considerazione della Santissimà Trinità stessa, pur essendo tanto limitata la nostra comprensione di essa.

Abbiamo già visto che Iddio è uno: nel senso che non ci sono altri dei, e nel senso che è un’unità in Sé Stesso. La fede ci insegna inoltre che questo un Dio consiste in tre Persone: un Dio in tre Persone, tre Persone in un Dio. La prima Persona è il Padre, la Seconda Persona è il Figlio, la Terza Persona è lo Spirito Santo. Queste tre Persone costituiscono insieme un solo Dio, un solo Signore – “non nella singolarità di un’unica persona, ma nella Trinità di un’unica sostanza” (per citare il prefazio della Santissima Trinità nel rito romano della S.Messa).

*

Guardiamo adesso più da vicino le tre Persone della Santissima Trinità.

Ora la Chiesa non ci permette di concepire alcuna differenza o ineguaglianza tra queste tre Persone, ma soltanto una distinzione in virtù delle loro proprietà. Le loro proprietà sono che: il Padre è non generato; il Figlio è generato dal Padre (come professiamo nel Credo della S. Messa); e lo Spirito Santo procede da entrambi.

Sarebbe sbagliato pensare che il Padre venga chiamato Prima Persona e Padre perché sia prima o più grande delle altre Persone divine: la santa Madre Chiesa ci insegna che Dio è al di fuori del tempo e proclama nelle tre Persone divine la stessa Maestà e Gloria.

No, il vero motivo per il quale il Padre viene chiamato Prima Persona si trova piuttosto nel fatto che Lui non è generato: è principio senza principio (inizio senza inizio); il vero motivo per il quale viene chiamato Padre si trova nel fatto che genera il Figlio.

Il Catechismo Romano insegna che possiamo raffigurarci questa generazione del Figlio come un procedere dall’intelletto del Padre, mentre possiamo raffigurarci il procedere dello Spirito Santo come un procedere dalla volontà (o amore reciproco) del Padre e del Figlio.

Questa dottrina spiega perché si parla del Figlio in termini intellettuali: come il Verbo, o l’Immagine, del Padre; e dello Spirito Santo come l’Amore reciproco del Padre e del Figlio. La dottrina può essere illustrata nel modo seguente: il Padre forma un’immagine mentale di Se Stesso. Questa immagine è il Figlio. Il Padre ed il Figlio si contemplano vicendevolmente, e poiché ognuno contiene in Se Stesso tutte le perfezioni: la Bontà, la Bellezza, la Gloria, la Maestà infinite, la contemplazione produce l’amore. Questo amore è lo Spirito Santo.

Che queste poche parole bastino per ora ad accennare, anche in modo molto remoto, al mistero della Santissima Trinità e quello della Paternità Divina, misteri che non riusciremo mai a penetrare che minimamente, mentre preghiamo nella frase del Catechismo Romano: “affinché accolto un giorno nei tabernacoli eterni, sia(mo) degno(i) di scorgere questa meravigliosa fecondità di Dio Padre che, intuendo e comprendendo Sé Stesso, genera suo Figlio pari ed uguale a se stesso; di contemplare come l’identico Amore di carità dei Due, che è lo Spirito Santo, procedente dal Padre e dal Figlio, stringe reciprocamente in un vincolo eterno ed indissolubile il Genitore e il Generato; come in fine si attui così nella Divina Trinità l’unità di essenza e la perfetta distinzione delle tre Persone”.