La carità (2)

+ In nomine Patri, et Filii, et Spiritus Sancti. Amen.

Cosa è la Carità?

Non è l’atto di dare un soldo a qualcuno in bisogno, bensì in primo luogo è l’amore di Dio per Sé stesso dentro la Santissima Trinità; l’Amore del Padre per il Figlio + il Figlio per il Padre + nell’unità dello Spirito Santo +; l’amore di Dio anche per l’uomo, l’amore dell’uomo per Dio, per Dio come è in Sé stesso, la Santissima Trinità Padre, Figlio e Spirito Santo; e infine l’amore dell’uomo per l’uomo in Dio.

Questa carità dell’uomo consiste essenzialmente nel compimento dei Comandamenti, perché Nostro Signore Gesù Cristo è il cui Nome sia sempre benedetto, ha detto: “Chi accoglie i Miei comandamenti e li osserva, questi mi ama” (Gv.14,15-21), più largamente poi consiste in ogni atto che l’uomo compie per amore di Dio.

La carità e l’amore sovrannaturale che ha per oggetto Dio come è di per Sé stesso e richiede la grazia sovrannaturale; l’uomo infatti non può amare Dio con la carità se non è battezzato e non è nello stato di grazia.

La carità è un dono totale di sé a Dio, un dono totale del Padre al Figlio + del Figlio al Padre + nell’unità dello Spirito Santo, un dono totale di Nostro Signore Gesù Cristo + all’uomo mediante la Sua Passione e morte e mediante il Santissimo Sacramento dell’altare; un dono totale dell’uomo a Dio quando questa sua carità raggiunge la perfezione nella santità.

La carità dell’uomo in questo mondo consiste in atti – nel prossimo mondo consisterà nel riposo – atti molteplici in questo mondo, un riposo unico nel prossimo, atti molteplici di tutto ciò che facciamo quaggiù nello stato di grazia per amore di Lui, un riposo unico in Cielo della nostra volontà in Dio, un riposo della volontà in Lui che sarà la conseguenza della nostra contemplazione di Lui nell’intelletto, di Lui come è di per Sé stesso la Santissima Trinità, faccia a faccia (cf.1Cor. 13,12) quando il velo sarà squarciato, quando dopo i sette giorni della nostra vita terrena così breve, noi riposeremo in Lui in quel sabato – come dice Sant’Agostino – che non ha fine.

“Signore Dio – scrive Sant’Agostino alla fine delle sue Confessioni – poiché tutto ci avete fornito, donateci la pace. La pace del riposo, la pace del sabato, la pace senza tramonto. Tutto questo stupendo insieme di cose assai buone, una volta colmata la sua misura, è destinata a passare, esse ebbero un mattino e una sera. Ma il settimo giorno è senza tramonto e non a caso l’avete santificato per farlo durare eternamente, il riposo che prendeste al settimo giorno, dopo compiute le vostre opere buone, assai pur rimanendo in riposo, è una predizione che ci fa l’oracolo del Vostro Libro: noi pure, dopo compiute le nostre opere buone e assai per Vostra generosità, nel sabato della vita eterna, riposeremo in Voi. Possono alcune opere nostre essere buone, certamente per Vostro dono, ma non eterne, eppure dopo di esse speriamo di riposare nella Vostra immensa santità. Bene mancante di nessun bene, riposate eternamente poiché Voi stesso siete il Vostro proprio riposo”.

La carità su questa terra ci porta al nostro fine ultime in Cielo dove la fede diviene visione, la speranza il possesso e la carità il completamento della nostra beatitudine eterna. E questa beatitudine eterna consisterà prima nel nostro amore in Dio in Sé stesso e poi nel nostro amore per noi in Dio, e così Dio sarà tutto in tutto, sarà glorificato da noi ed in noi come deve essere glorificato da ogni creatura, secondo i Suoi disegni eterni nel creare tutto l’universo. Amen.