La Santa Eucaristia

+ In nomine Patris et Filii et Spiritus Sancti. Amen.

(sintesi della dottrina raccolta da padre Tanquerey nel suo Compendio della teologia ascetica e mistica)

1. L’Assistenza alla santa Messa

Nella santa Messa viene reso presente il sacrificio di Sè Stesso sul Monte Calvario di Nostro Signore Gesù Cristo. In quanto la santa Messa è identica al santo Sacrificio, lo rende presente in modo reale davanti ai fedeli; in quanto il sacrificio è offerto da Nostro Signore Stesso viene offerto in modo definitivo e perfetto. La santa Messa dà dunque ai fedeli assistenti l’occasione di godere delle grazie che emanano dal santo Sacrificio riccamente, secondo il principio tomista: ‘Più vicino si è alla fonte di una cosa più riccamente si gode della cosa’. Come devono assistere? Chiediamo prima con quale spirito e poi con quale azione.

Con quale spirito devono assisterci dunque? Con uno spirito di modestia, di annichilamento e di umiliazione, di timore reverenziale e devozione di fronte all’infinita Maestà di Dio ed alla Sua morte sacrificale per amore di noi, per quale scopo Si degna con infinita condescendenza ed umiliazione scendere sull’altare ed immolarSi davanti agli occhi di noi, miseri peccatori. Si assiste inoltre con uno spirito di detestazione dei propri peccati che furono la causa della morte sacrificale del Signore.

Con quale azione ci devono assistere? Coll’unirsi al santo Sacrificio del Monte Calvario, offrendo il sacrificio di Se Stesso del Divin Agnello al Padre ed aggiungendo ad esso il sacrificio di sè. Unendoci al Sacrificio, come assistenti alla santa Messa o, più ancora, da celebranti, rendiamo a Dio tutti gli omaggi che Gli sono dovuti, facendo nostri gli omaggi dell’Uomo Dio al Padre Divino.

Come si uniscono i fedeli al Sacrificio? spiritualmente. Il sacrificio infatti viene offerto fisicamente da Nostro Signore, sacramentalmente dal sacerdote, e spiritualmente dai fedeli. Per capire più da vicino come si uniscono spiritualmente al Sacrificio, guardiamo innanzitutto e brevemente, i fini del Sacrificio.

Ora il Sacrificio della santa Messa viene compiuta per quattro fini: per l’ adorazione, il ringraziamento, l’espiazione, e la petizione. I fini, fin quanto vengono espressi in parole, costituiscono inoltre i quattro generi di preghiera vocale. Questa preghiera, essendo offerta nella santa Messa dall’Uomo Dio, rappresenta il paradigma e l’esemplare della preghiera (vocale), o in altre parole La Preghiera in assoluto.

I fedeli si uniscono alla santa Messa unendosi spiritualmente al Sacrificio per questi fini, dunque: per adorare e ringraziare Dio, per espiare i peccati, e per chiedere grazie a Dio, sia per il mondo intiero, che per persone particolari, come per se stessi e per i propri cari.

Si uniscono a questi fini o assimilandoli semplicemente nel cuore, o esprimendoli con le parole della santa Messa. Nel secondo modo compiono in modo insigne i propri obblighi di preghiera vocale.

In di più possono approfittare dell’occasione la più proficua che ci sia per praticare pure la preghiera mentale – cioè la meditazione e la contemplazione: ossia sugli misteri ineffabili che vengono compiuti davanti a loro, e sopratutto sulla Passione e sulla Morte del Signore.

Così facendo i fedeli possono progredire lontano sulle orme della perfezione, ma saremo anche premiati da Dio che risponde generosamente alla nostra devozione. In risposta all’adorazione ed al ringraziamento offertiGli dalla santa Messa, Si china con infinita condescenza verso di noi. Quando Lo adoriamo e ringraziamo, offrendoci a Lui in ispirito di sacrificio e di gratitudine, Si occupa dei nostri interessi spirituali, tra cui la nostra santificazione che occupa il primo posto.

Rispetto all’espiazione, ci elargisce grazie attuali ed il dono della penitenza, e, secondo il concilio di Trento, quando siamo contriti e pentiti, la remissione dei peccati anche i più gravi e di una parte almeno della pena temporale dovuta al peccato – in proporzione delle disposizioni con cui vi assistiamo. La remissione della pena temporale, secondo lo stesso concilio, vale sia per i vivi che per defunti.

Rispetto poi alla petizione ed aià nostri bisogni anche da noi non espressi, Dio ci elargirà tutte le grazie di cui abbiamo bisogno come membri del Corpo mistico: per la salute dell’anima e del corpo, ‘pro spe salutis et incolumitatis suae’, per la salvezza ed il progresso spirituale.

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Osserva padre Tanquerey: ‘Chiunque entra in questa corrente di preghiera liturgica con le disposizione volute è sicuro di ottenere per sè e per tutti quelli che gli premono le più copiose grazie’. Ciò che è già efficace per i fedeli da soli è tanto più efficace quando assistono alla santa Messa in persona e si uniscono devotamente all’azione sacrificale ed alle intenzioni del Sacerdote e Vittima divina.